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Il Portale Ci Presentiamo L'Universalità Un Segno d'Inculturazione: l'Abito

Osservando la nostra Congregazione Religiosa nella sua Universalità
ci si accorge che in quasi tutte le nazioni la maggior parte delle Ancelle,
oggigiorno, non indossa più il tradizionale abito religioso
ma veste, seppur con sobrietà, abiti civili.

 

Ripercorrendo la storia della Congregazione si scopre
come, nel tempo, il nostro vestire sia cambiato, nella prospettiva
di una fedeltà al Carisma capace di ascoltare i segni dei tempi
e di rispettare le singole culture che abbiamo incontrato.

 

Agli albori dell'Istituto si ritrova il modello di abito religioso
che Raffaella Maria scelse ed indossò e che è possibile vedere,
ancora oggi, venerando il corpo incorrotto della Santa,
nella Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, in Roma.

 

Si tratta di un abito che, pur evocando
il vestire della donna spagnola di fine 800, riprese in sé
elementi tipici del vestiario delle consacrate del tempo
e veicolò, come messaggio, l'identità dell'Ancella.

 

Ad esprimere l'intima unione della religiosa con Dio
furono i tradizionali segni della consacrazione,
vale a dire l'anello al dito e il velo, posto sul capo.

 

L'ampiezza delle forme, la lunghezza dell'abito fino al piede, il colore nero,
espressioni tipiche di uno stile di vita distaccato dalle vanità
del mondo, dettero voce al voto di povertà.

 

L'ampio soggolo, con il suo candore,
fu costante invito alla purezza del cuore
ed esplicito richiamo al voto di castità.

 

Infine, la grande fascia nera che cinse l'abito ai fianchi,
espressione della prontezza della religiosa a compiere
la volontà di Dio, dette voce al voto di obbedienza.

 

Dalla fascia in vita, infatti, pendevano il Rosario ed una medaglia:
quest'ultima recava sul fronte l'effigie di Ignazio di Loyola
e sul retro la scritta "Andate, incendiate il mondo".

 

Un accostamento di elementi che diceva l'impegno dell'Ancella
a comprendere la volontà di Dio, attingendo alla spiritualità ignaziana,
e a compierla fino in fondo, guardando a Maria,
la donna del FIAT, per eccellenza.

 

Sull'abito, quasi sovrapposto al cuore dell'Ancella,
un cuore in ottone con la simbologia classica del Cuore di Gesù,
indicava il Carisma dell'Isituto.

 

Non va dimenticato, infine, il lungo velo bianco, che ogni Ancella
indossava prima di entrare in Chiesa per adorare l'Eucaristia,
lasciandosi avvolgere come in una nube di candore.

 

Per circa 90 anni, questo fu, il vestire delle Ancelle:
quotidianamente, il gesto dell'indossare l'abito con i suoi elementi a corredo
fu accompagnato dalla recita di specifiche orazioni
atte a ricordare l'impegno a rivestirsi di Cristo.

 

Il 28 ottobre 1965, con il Decreto Perfectae Caritatis,
i Padri del Concilio Ecumenico Vaticano II promossero
il rinnovamento della Vita Religiosa, orientandone
l'adattamento alle mutate condizioni dei tempi.

 

Le indicazioni non trascurarono l'abito religioso: si auspicarono modelli
poveri e allo stesso tempo decorosi, adatti ai tempi e ai luoghi,
rispondenti alle esigenze dell'apostolato e della salute.

 

In risposta a quest'invito, la nostra Congregazione passò ad indossare
un abito più funzionale, lineare nelle forme e più corto, completo di velo,
dapprima realizzato in tessuto nero, poi in tessuto grigio;
il cuore in ottone, invece, fu sostituito da una croce pettorale.

 

Di lì a qualche anno, le Ancelle optarono per un nuovo modello, risultato di
un'ulteriore semplificazione ed attenzione al vestire della donna contemporanea:
si tratta dell'abito religioso di colore grigio che è tutt'oggi in uso.

 

Guardando foto e filmati degli anni '70, '80, '90 si può asserire
che nelle terre di missione, al modello ufficiale, sono state preferite delle varianti
e che, in India, l'abito religioso si è ispirato al più tradizionale sari.

 

Il principio del rispetto delle culture, della vicinanza ai popoli,
dell'essere presenza discreta che si apre al dialogo con tutti,
come pure la consapevolezza di abitare in un mondo sempre più globalizzato,
hanno portato, nel 1987, le Ancelle riunite nella Congregazione Generale XIV
ad esprimersi positivamente circa la possibilità di vestire abiti secolari
mantenendo, quali segni distintivi dell'Istituto, croce pettorale ed anello.

 

A seconda dell'epoca storica o del contesto geopolitico,
le Ancelle, hanno cercato di essere, anche con il vestire,
immagine del Verbo che s'incarna nella storia.
 
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