Per quanti incrociano il culto al Cuore di Gesù attraverso una religiosità popolare rimasta legata nelle sue forme esterne ad una cultura e ad un linguaggio ormai superati, per quanti desiderano conoscere e lasciarsi affascinare dal nostro stile di vita, Rosalia Marcatajo acj argomenta sul vero culto al Cuore di Gesù e sulla validità della riparazione al Cuore di Gesù, oggi.

La riflessione, con i suoi riferimenti alla storia, alla cultura, alla teologia e alla pastorale, è da considerarsi un prezioso approfondimento del nostro carisma e della nostra spiritualità.

E' noto che a partire dalla metà del XX secolo, il culto e la devozione al Sacro Cuore sono entrati in una forte crisi d'identità e di conseguenza si è messa in discussione la validità della riparazione al Cuore di Cristo. Nella prospettiva dei nuovi studi biblici e teologici, spostando l'accento da "devozione" a "spiritualità del Cuore di Cristo" e liberando il concetto stesso di riparazione da interpretazioni restrittive, si deriva una nuova impostazione che risponde più che mai alle attese dei nostri tempi. La spiritualità, infatti, è fede vissuta, è un modo tipico di vivere il Vangelo e nasce dalla contemplazione: senza di essa la devozione si identifica con "pratiche devozionali" che mutano a seconda dei luoghi e del tempo con "forme di religiosità popolare" in cui la componente emotiva porta spesso all'intimismo e al sentimentalismo.

Non si tratta di compiere "atti" isolati di riparazione o di espiazione dei peccati, ma di vivere in un costante atteggiamento di conversione aprendo il cuore all'amore del Figlio di Dio fatto uomo. Così intesa la riparazione al Cuore di Cristo è sempre attuale. Nella civiltà del nostro tempo, in cui si è perduto il senso del peccato e di conseguenza il senso dell'amore , in cui dilagano i fenomeni dell'emarginazione, della violenza e dell'ingiustizia, la crisi dei valori, la riparazione al Cuore di Cristo autenticamente vissuta diventa amore operante, attivo. Così fu per Santa Raffaella Maria del Sacro Cuore.